La stella l'ho data perchè la domanda è legittima e seria.
Noto che gli amici che già hanno risposto si possono dividere in 3 classi: 1) chi dice tiriamo avanti rimboccandoci le maniche, 2) chi dice che è meglio andare all'estero, 3) chi dice di qui non ne veniamo più fuori.
Almeno concordiamo tutti che abbiamo dei politici da schifo e per una volta uniti di sinistra e di destra. E' già un passo avanti.
Io penso inevitabile una 4a ipotesi ma faccio prima delle premesse.
Finiti i tempi del dopoguerra, e questo periodo ci somiglia molto, le industrie e anche lo Stato per far riprendere l'economia ci hanno martellato con la pubblicità portandoci al consumismo sfrenato cui non vogliamo e/o non possiamo rinunciare. Se prima i periodi di depressione e del boom erano più brevi oggi i tempi si sono dilatati per gli effetti della globalizzazione e l'influenza dei mercati tra loro per cui questo triste periodo durerà ancora parecchio ed i nostri politici non sanno che pesci prendere e trovano più comodo schierarsi dalla parte delle banche, assicurazioni, ecc., di cui sono titolari o grossi azionisti.
Non investono in ricerca cosa che hanno fatto altre nazioni tipo Corea, Cina, e cosi via, che dalla miseria più nera della nostra sono riusciti a rendersi concorrenziali (non è solo per le paghe basse o per la differente valuta, ma anche e sopratutto sacrificio di cui ora beneficiano per primi mentre i nostri arraffanno anche quel poco che c'è da arraffare ancora e portandolo nei paradisi fiscali).
Invece di adottare provvedimenti quali riduzione delle tasse che porterebbe più soldi nelle tasche dei cittadini che li spenderebbero, innescando un meccanismo virtuoso opposto all'attuale, le aumentano e dicono ma non controllano gli speculatori. I comuni e la Polizia Municipale scoperti per la furbizia dei semafori sono la punta dell'iceberg utile solo per gettare fumo negli occhi.
Ora il rimboccarsi le maniche va bene ma qui stiamo rimanendo senza neanche la camicia. Andare all'estero sembra la più concreta con il vantaggio che rimarrebbe Lega e compari a fronteggiare tutti gli extra e dubito che salverebbero il fondo schiena, però non è giusto, vogliamo essere di nuovo emigranti? E visto quello che pensiamo degli extra ci accetteranno tutti? Ricordate l'esperienza dei licenziamenti alla Volkswagen dove i primi furono gli italiani, la legge contro gli italiani in Austria ed in Svizzera. Chi dice che non ne verremo più fuori toglie anche la speranza di un futuro diverso.
Allora che fare? Due soluzioni la prima non votare più nessuno, ma c'è sempre chi ci va sperando nella ricompensa di un posto di lavoro, la seconda una rivoluzione civile ma attenzione non fraintendete niente lotte armate o simili.
La mia rivoluzione si avvale di scioperi di massa a tempo indeterminato, referendum abrogativi di leggi che sono contrarie agli interesssi dei cittadini, aiuto alle associazioni dei consumatori che si stanno attivando contro gli speculatori, e cosi via.
Qualcuno ha detto che stiamo diventando come un paese del terzo mondo, io penso che già lo siamo e molte nazioni ci vedono cosi!
Cito esempi di quello che stà succedendo nei paesi del sudamerica e che dovrebbero essere note ai più.
La Bolivia seguita dal Venezuela ha mandato al diavolo gli USA che sfruttava le loro ricchezze tra cui il petrolio, tutte si stanno associando per fare fronte unito contro lo sfruttamento massiccio. In Perù tempo fa i Giudici fecero sciopero a tempo indeterminato perchè sottopagati, oggi sciopero ad oltranza dei medici per lo stesso motivo (guadagnano sui 600 soles al mese circa, per dare una idea l'affitto di un appartamento normalissimo in una zona media di Lima è di oltre 500 soles). Questi scioperi raggiungono lo scopo e quando sono fatti paralizzano tutto e tutti e non c'è polizia (che non scherza con i manifestanti) che tenga e li faccia indietreggiare.
Siamo ormai un paese del terzo mondo, anche se ci illudiamo di no, allora prendiamo esempio.