In questa crisi, finanziaria ed economica, dobbiamo chiederci che ruolo ha lo Stato?!...
Sarà stravolto, senz' altro, il ruolo dei governi, che ha prevalso negli ultimi decenni..
Trent' anni fa Margaret Thatcher e Ronald Reagan, tutti gli uomini d' affari e politici accusarono i governi di essere stati la causa di tutti i problemi economici.
Certo le critiche verso i governi, allora, erano motivate, perché gli elettori sostenevano i politici, che, a loro volta, promettevano di non interferire troppo, lasciando alle imprese, maggiore libertà di agire e perciò di crescere.
Però, assieme alle critiche, c' erano anche le promesse liberalizzatrici, con vantaggi per tutti da un lato, dall' altro le grandi imprese erano liberate da obblighi non indifferenti, nei confronti della società, privando i lavoratori delle sicurezze sociali.
La globalizzazione, attaccando ancora una volta lo Stato, ha favorito una concorrenza assoluta in tutti i mercati : beni, servizi e lavoro.
Capisaldi internazionali sono stati il monetarismo, l'irresponsabilità sociale ed ambientale, il consumo eccessivo e il superprofitto, considerati come mezzi trainanti dell'economia e della società.
Tutto ciò voluto dal cosiddetto "consenso di Washington ", propagandosi ovunque, ha causato una mancanza di supervisione nella
economia e nella finanza.
Conseguenza inevitabile, ecco una dopo l' altra, scoppiare le bombe :
(crisi), prima quella digitale, poi quella del mercato azionario, infine quella dei mutui.
Ed eccoci nell' enorme crisi del finanziamento globale...
E' successo che, mentre piccoli gruppi di persone si arricchivano favolosamente, il tenore di vita della maggior parte della popolazione mondiale, bene che vada, è rimasto invariato..
Sono stati disattesi, quasi sempre, i propositi di aiutare i poveri nel mondo.
Indebolendosi lo Stato, dilagavano frodi finanziarie e corruzioni e in questo modo il crimine organizzato si è diffuso nell'economia di molti Paesi, facendo aumentare sproporzionatamente le lobby delle imprese, facendo leva sul finanziamento alla politica.
Tutto ciò ha danneggiato sia il concetto di democrazia sia il tessuto sociale.
Ed ecco il crollo catastrofico, iniziato nel settembre 2008 e chi ne piange le conseguenze sono i risparmiatori, la produzione, i milioni di disoccupati in tutto il mondo ed è minacciata tutta l' economia mondiale.
Che dire del mercato completamente libero?.....E' diventato una magia, per chi ci crede?....
Però, ormai, noi poveri elettori, ci aspettiamo che siano i leader eletti ad agire, ed intervenire per risolvere la crisi, perché non pare che vi siano altri strumenti.
E lo Stato deve proteggere la sicurezza dei suoi cittadini da questa crisi economica che sta minacciando centinaia di milioni di persone.
I governi devono proteggere le persone dalla rapina finanziaria di questi ultimi anni.
I governi hanno la responsabilità di salvaguardare l' economia e devono impedire che enormi somme di denaro siano spese senza controllo e devono vigilare affinché il denaro non finisca nelle mani di coloro che vogliono "privatizzare i profitti e nazionalizzare le perdite".
In un mondo globalizzato si deve ripulire la finanza e costruire strutture di "governance" internazionali più solide.
Il primo incontro del G20, nel novembre scorso a Washington, è servito a far capire che bisogna mettere insieme una unità di forze, senza precedenti, nella storia mondiale.
I capi di governo del G20 di Londra, oltre che essere capaci di risolvere i problemi, devono gettare le basi per una "governance" che duri negli anni futuri.
Per arrivare allo scopo servono una cooperazione internazionale e una leadership collettiva che metta al primo posto gli interessi comuni.